L’U.E. dice no all’ animalista veneto
L’on. europeo Andrea Zanoni, uno dei tanti animalisti che si agitano per porre i cacciatori in cattiva luce anche a livello europeo e rendere sempre più difficoltosa la caccia in Italia, ha recentemente presentato una mozione parlamentare con il seguente oggetto:
“Gravi minacce alla conservazione degli uccelli selvatici in Italia a causa dell’attività di caccia esercitata in palese violazione della direttiva «Uccelli» 2009/147/CE.”
Risposta di Janez Potočnik a nome della Commissione Europea:
“La Commissione si è informata e ha esaminato i fatti segnalati dall’onorevole deputato relativamente alla caccia agli uccelli in Italia e alla non conformità con la direttiva 2009/147/CE(1)(cosiddetta direttiva «Uccelli selvatici»).
Stando alle informazioni disponibili e ai dati sui concetti fondamentali(2), non risulta esserci sovrapposizione tra i periodi di caccia e i periodi di riproduzione e di migrazione prenuziale, soprattutto se si considerano la possibilità di una sovrapposizione parziale teorica di una decade (punto 2.7.2 della Guida alla disciplina della caccia(3)) o situazioni specifiche come il periodo prolungato di nidificazione del germano reale (Anas platyrhynchos)
(punto 2.7.12).
Inoltre la Commissione non ha ricevuto alcun elemento che confermi l’incompatibilità con la direttiva dei carnieri stagionali e giornalieri stabiliti dalle regioni italiane per le diverse specie cacciabili
La Commissione continuerà a seguire l’applicazione della direttiva «Uccelli selvatici» in Italia, in particolare gli ultimi sviluppi della stagione venatoria 2013-2014.”
Con buona pace dell’on. Zanoni anche i Commissari Europei sanno attingere informazioni attendibili e scartare le invenzioni volte solo a distruggere la caccia in Italia.