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Assemblea Nazionale Delegati 2015

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Nella simpatica ed accogliente sede del Centro Congressi di Cà Vecchia di Sasso Marconi (BO) si è tenuta il 28 novembre scorso l’Assemblea Nazionale dei Delegati URCA. L’affluenza è stata notevole con una presenza complessiva di 50 delegati da 10 regioni.

L’Assemblea è stata aperta con la nomina del Presidente dell’Assemblea nella Persona di Irene Montanari Presidente Regionale di Emilia Romagna. Il suo messaggio di saluto si è concluso con l’annuncio della sua rinuncia alla Presidenza di Emilia Romagna per far fronte ai suoi recenti impegni di mamma. A lei vanno gli auguri di tutti i soci per questa non facile impresa.

Prende quindi la parola il Presidente Nazionale Antonio Drovandi con la relazione che di seguito riportiamo integralmente.

 

Relazione del Presidente all’Assemblea Nazionale Delegati URCA

Debbo innanzi tutto rivolgere un sentito ringraziamento a tutti i presenti in particolare per la pazienza dimostrata nell’attesa dell’Assemblea nazionale che per tradizione ed opportunità avrebbe dovuto svolgersi già da diversi mesi. Purtroppo per varie vicissitudini ed impegni sopravvenuti abbiamo dovuto attendere questa data. La scelta poi di questa sede, che ci vede riuniti per l’ennesima volta, è dovuta a chiari motivi economici in quanto altre sedi cercate sono risultate assai più dispendiose. Per il futuro potrebbe essere una soluzione alternativa abbinare la nostra Assemblea nazionale ad altri eventi come Fiere, mostre trofeistiche importanti o quanto altro e ciò al fine di unire alla nostra assemblea un ulteriore motivo di interesse.

Come è tradizione inizierò la mia relazione con il riepilogo dell’attività svolta nel corso dell’anno trascorso ricordando, almeno in parte, le iniziative regionali e provinciali che si sono svolte in tutte le Regioni dimostrando una volta di più la vitalità dell’Urca. E non potendo citarle singolarmente, essendo troppo numerose, ricorderò brevemente che si è trattato di iniziative che hanno spaziato da corsi di qualificazione per cacciatori di selezione a mostre trofeistiche, da vari Memorial con gare di tiro con carabina ed arco a tavole rotonde dedicate ai problemi di gestione degli ungulati, da prove per cani da traccia a varie iniziative editoriali dedicate alla caccia.

In particolare desidero ricordare l’incontro con i Senatori autori delle modifiche della 157/92 tenuto a Chiavari il 26 settembre 2014, che ha dato modo di creare un contatto estremamente importante con il mondo politico nelle cui mani è il futuro della caccia. Ricordo inoltre il Corso tenuto da Urca Lombardia il 12 novembre scorso in collaborazione con la rivista Armi e Tiro e sotto l’egida dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia nell’ambito della formazione continua, dal titolo: “Caccia in Italia, disciplina giuridica e organizzazione”, che ha permesso di chiarire molti aspetti della caccia con professionisti dell’informazione che spesso non si sono dimostrati informati o ben disposti nei nostri confronti. Non vanno infine dimenticate le partecipazioni alla Fiera di Riva del Garda, di Bastia Umbra, di Game fire in cui siamo stati presenti con nostri stands, iniziative divulgative e convegni dedicati a problemi della caccia di selezione. Tra le varie iniziative del periodo trascorso ricordo la creazione della nuova settoriale Falconieri, affidata ad Amedeo Traverso, che si affianca alla già esistente settoriale Arcieri. Inoltre ci siamo dotati di un Coordinamento Nazionale dei Cani da traccia, del quale è responsabile Antonio Zuffi, esigenza questa che già da tempo URCA aveva deciso di realizzare, al fine di riunire e accogliere tutte le varie fazioni di Conduttori che lo desiderino, nella nostra grande famiglia. Tale nostra iniziativa è nata nella speranza di potere “riordinare” questo importante settore della caccia di selezione che, ormai da tempo, per un’infinità di problematiche interpersonali ha generato incertezze ed inimicizie, che vanno unicamente a discapito di questa importante disciplina. Si sono costituiti inoltre i primi gruppi di Guardie Volontarie Venatorie Urca nelle Province di Siena, Perugia ed a breve ad Arezzo. Questa importante iniziativa, spero, possa avere un maggiore sviluppo nel più breve tempo possibile, stante il particolare momento storico-politico che attraversiamo in cui, l’abolizione delle province determinerà un incolmabile vuoto nella vigilanza, con risultanze che voi tutti potete immaginare. E’ doveroso infine, ed è motivo di particolare orgoglio, ricordare che, nonostante il periodo di crisi, si è confermata la tendenza all’espansione di Urca sul territorio con la costituzione di nuove provinciali: in particolare ricordo Urca Verona, Urca Vicenza con la sezione arcieri, Urca Matera, Urca Alessandria, Urca Prato e Urca Avellino. Questo incremento di sezioni mi dà lo spunto per sottolineare ancora una volta l’importanza dei numeri per poter partecipare con un peso adeguato ai vari tavoli a livello locale e nazionale. A tale proposito è da notare che nostri soci sono sempre più presenti all’interno degli ATC. Per ottenere una adeguata espansione numerica dei soci abbiamo perciò proposto di creare la figura di socio sostenitore con tessera a basso costo, seguendo l’esempio di molte altre associazioni. Se tutti seguiranno questo indirizzo nel volgere di breve tempo i numeri totali potranno aumentare in modo estremamente consistente. In effetti costa poco che tutti diano una o più tessere a parenti ed amici alla modica cifra di due euro. Ciò non toglie che per il prossimo anno si programmi un ulteriore piano di tesseramento seguendo anche altre vie, per le quali siamo pronti ad accogliere le proposte che verranno presentate. Un punto che mi sta particolarmente a cuore è l’immagine dell’associazione che ritengo debba essere sempre più divulgata in modo adeguato. A questo proposito è evidente la necessità di fornire dati e notizie al sito che, a differenza di Urca Informa destinato ai soli soci, rimane il punto di riferimento su Internet per tutti coloro che cercano notizie su Urca. Da qui la necessità di un costante aggiornamento per ottenere una sempre maggiore visibilità mediatica. Un punto importante per la programmazione futura è il rapporto con il mondo dell’agricoltura. Da tempo ormai è stato dimostrato che i frutti della caccia non apportano alcun beneficio agli agricoltori, bensì ingrassano solo le casse delle ormai ex province e degli ATC. I danni alle colture vengono sistematicamente sottovalutati con un saldo sicuramente negativo per chi dall’agricoltura ricava il sostentamento. A questi danni ora si associano anche i quelli prodotti agli allevatori dai lupi e dagli ibridi che in alcune zone hanno fatto la loro comparsa. Tutto questo porta inevitabilmente ad una gran voglia di giustizia “fai da te” o addirittura a stimolare il bracconaggio. Per questo motivo è necessario che il mondo della caccia si unisca a quello agricolo per costringere i nostri amministratori a trovare soluzioni adeguate al problema e che non siano basate sulla eradicazione degli ungulati con la teoria delle zone vocate e non vocate per non affrontare in maniera adeguata il problema dei danni. Gli esempi di soluzioni adeguate in giro per l’Europa non mancano. Perché rimanere sempre così ancorati a vecchi concetti ormai superati e non rendersi conto che la caccia è una risorsa economica che può risultare vantaggiosa per molti giovani? Questo sarà possibile solo se il mondo agricolo sarà compartecipe degli utili derivanti dal prelievo venatorio. E come ho già ricordato in altra occasione non è possibile limitarsi a inviti pro forma rivolti ai responsabili delle associazioni agricole in occasione di qualche convegno sulla gestione degli ungulati da cui molto più frequentemente sono esclusi. E’ necessario elaborare precise proposte condivise da tutti che spingano i nostri politici ad una visione nuova e moderna del problema. In questo senso si è mosso l’ottimo Convegno organizzato da Urca Abruzzo nel settembre scorso a Cepagatti e dedicato alla “Gestione del cervo e del capriolo in Abruzzo: errori da evitare e regole da condividere”. Nella prima parte del Convegno hanno presentato le tradizionali relazioni politici e tecnici. Nella seconda parte invece è stata tenuta una importante Tavola rotonda: “Scienza e partecipazione per costruire regole condivise” dove sono stati messi a confronto con l’Assessore Regionale all’Agricoltura i Presidenti Regionali di Coldiretti, di Confederazione Italiana Agricoltori, di Confagricoltura, di Copagri, oltre ai Presidenti delle principali Associazioni Venatorie, delle Associazioni Ambientaliste e del Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Questo è l’approccio corretto che è necessario portare avanti anche a livello nazionale per far capire al mondo politico che la gestione della fauna selvatica non può essere separata dalle problematiche e dai danni che coinvolgono proprio chi questa fauna selvatica mantiene nei terreni da dove deve trarre il proprio sostentamento ed utile. Portare a livello nazionale questo problema è un impegno non da poco, ma che mi vede impegnato in prima persona oramai da tempo. Mi auguro che questa mia visione sia condivisa da tutti ed approvata da tutta l’assemblea.

In ultimo desidero informarvi di quanto sta accadendo nel CIC. La Delegazione Italiana CIC, su direttive europee sempre CIC, ha stravolto tutto l’organigramma delle misurazioni. Mi spiego meglio, il CIC d’ora in poi si occuperà solamente delle medaglie d’oro. Tutto il resto sarà escluso. Ma questo invece a noi interessa particolarmente per avere un dettaglio di tutta la trofeistica sia sotto il profilo scientifico che per gli innumerevoli dati che derivano dall’archivio nel tempo. Questa scelta del CIC prevede lo scioglimento delle varie commissioni trofeistiche, dopo che il medesimo le aveva organizzate riscuotendo nel tempo dei bei soldoni… Allora il gruppo storico e arcaico dei misuratori, circa 10-15 persone hanno proposto ad URCA e UNCZA di aderire ad una sorta di Accademia Biometrica per le valutazioni lasciate scoperte e che Urca ed UNCZA avrebbero dovuto sponsorizzare a fondo perso. Questa proposta non è stata da noi condivisa per cui il sottoscritto ha proposto ad UNCZA, e credo che siano d’accordo, di costituire una Commissione Nazionale composta in modo paritetico da membri dei due sodalizi.

Alla relazione del Presidente hanno fatto seguito gli interventi di Franco Odorici che ha approvato la proposta sul CIC e di Paolo Vieri che condiviso tutti i punti meno il passaggio della gestione degli ungulati esclusivamente agli agricoltura. Non essendoci altri interventi la relazione del Presidente viene posta ai voti ed approvata alla maggioranza ad eccezione di due astenuti. L’Assemblea passa quindi alla trattazione di problemi regionali con interventi di Irene Montanari la quale comunica che il Regionale Emilia e Romagna anticiperà le spese di Urca Informa solo per i propri soci; Focosi (Urbino) che sollecita linee guida univoche a livello nazionale ed in particolare per la formazione di gruppi di guardie volontarie venatorie e per i possibili conflitti di interesse per soci iscritti anche in altre associazioni, Meriello (Puglia) che richiede di non dover saldare il debito della precedente gestione e di poter procedere anche legalmente in quei confronti accollandosene le spese senza gravare sul Nazionale La sua richiesta viene subito posta ai voti ed approvata all’unanimità. Intervengono infine Vieri (Toscana) che ricorda l’annosa questione legale della sua regione da anni pendente, Petricci (Arcieri) che sottolinea l’attività della Settoriale di cui è responsabile, Ulisse (Marche) sottolinea l’importanza del manuale intitolato “Alle prese con la spoglia”, Odorici (Emilia Romagna) che richiama l’attenzione sulla necessità di riproporre il problema dei danni agricoli pagati con dei contributi venatori.

Conclusa la prima parte dell’Assemblea inizia la relazione del Tesoriere Giovanni Tognetti al termine della quale vengono posti ai voti il bilancio consuntivo 2014 e di previsione 2015. I bilanci vengono approvati all’unanimità con la riserva di verifiche per alcune regioni delle quali mancano i dati precisi dei versamenti dovuti. Terminata così l’Assemblea Nazionale Delegati 2015 la giornata è proseguita con il tradizionale pranzo che ha fornito la possibilità di una amichevole e piacevole socializzazione fra tutti i partecipanti.

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