27
Set

SIAMO ALLE SOLITE

Come, forse, era da prevedersi, anche quest’anno la caccia è stata sospesa per il ricorso al TAR di varie Associazioni Ambientaliste. Per la precisione di V.A.C. Verdi Ambiente Società, della L.A.C. Lega per l’abolizione della Caccia e di W.W.F. Word Wild Found for Nature Italia.
La prima sospensiva è stata richiesta da VCA per la caccia al capriolo il 24 agosto 2012. La seconda da WWF, LAC e VAC per tutti i tipi di caccia il 13.09.2012.
Come possano succedere sempre queste cose è poco chiaro. Ancora di meno lo possono capire i cacciatori che ogni anno vengono vessati da tasse sempre più alte, da obblighi sempre più vincolanti, da una serie di attacchi giornalistici che, senza motivi apparenti, continuano a dipingere il cacciatore come un Rambo vestito da Delta Force che percorre boschi e vallate portando lutti e distruzioni.  Forse, per alcuni,  i tempi dei Goti e dei Vandali non sono terminati!
I lunghi ricorsi, particolareggiati, prolissi (ben 36 e 62 pagine rispettivamente) e ripetitivi nelle argomentazioni, hanno ottenuto l’approvazione del TAR Liguria che ha sospeso l’attività della caccia di selezione al capriolo fissando l’udienza per la decisione addirittura il 23 gennaio 2013.
Non volendo entrare nel merito giuridico della materia, che è meglio lasciare agli avvocati ed al tribunale, vogliamo fare però alcune pratiche considerazioni: come è possibile che tanti apparati possano agire in modo che venga interrotta un’attività prevista e regolamentata dalla legge e che tanto denaro porta nelle casse dello Stato, delle Regioni, delle Province e delle ATC?  E’ reale che le delibere e le decisioni delle Regioni e delle Province siano compilate in modo così errato e in contrasto con leggi e regolamenti da provocare sempre la sospensiva del TAR? Ed i rilievi formulati dai ricorrenti sono sempre così validi da permettere ai TAR di assecondare le richieste degli anticaccia? Come è possibile che nessun ufficio regionale riesca a compilare una delibera in modo corretto ed inattaccabile da chi cerca solo di abolire la caccia? Come è possibile che il regolamento per gli ungulati porti la firma di quegli ambientalisti che hanno fatto il ricorso? Come è possibile che gli accordi sottoscritti in commissione vengano disattesi ( o traditi) firmando il ricorso?
Chi subisce il danno sono sempre ed unicamente i cacciatori che sono gli unici che pagano in denaro sonante.
Sarebbe perciò molto utile che le istituzioni si accordassero a livello nazionale con regole semplici e certe, tali cioè da non poter essere disattese da nessuno, evitando a tutti spese, perdite di tempo, costi inutili per i tribunali già intasati da mille problemi.
Semplici formulari sarebbero inoltre utili anche per quegli uffici che fanno fatica a seguire le raccomandazioni dell’ISPRA e le interpretazioni di cacciatori, funzionari e politici.
(Giorgio Bandiani)